martedì 12 luglio 2011

Come lavoriamo la lana nella nostra azienda


Il nostro è un allevamento di PECORE APPENINICHE (razza in via di estinzione), da cui ricaviamo la lana.




LA TOSA

Verso maggio, con l’arrivo dei primi caldi, le pecore devono essere tosate. Tosare significa tagliare la lana. Una volta si usavano le forbici da tosatore, oggi si preferisce usare le tosatrici elettriche.






















LA CERNITA

Finita  la tosa la lana sudicia viene selezionata buttando via quella della  testa, zampe e pancia, perché la  migliore è quella della schiena e dei fianchi. Questa operazione si chiama cernita.





IL LAVAGGIO

Dopo la cernita  viene lavata in delle grandi tinozze con detersivo per i panni e  soda solvay per sgrassarla perché nella lana cè la lanolina, un grasso che protegge la pecora dalle intemperie.







LA CARDATURA

Anche dopo averla lavata in mezzo alla lana ci sono ancora dei residui di paglia e polveri, inoltre le fibre sono agrovigliate. Per poterla lavorare è necessario prima cardarla,ossia pettinarla. Con la cardatura si ottengono dei fiocchi soffici, puliti e con le fibre allineate. Questa operazione manualmente si fa con le carde, spazzole con chiodini fitti che assomigliano a quelle che si usano per spazzolare i cani.



La lana cardata è allora pronta per essere filata o infeltrita


IL FILO

Per filare si può usare il FUSO





Oppure il FILATOIO chiamato anche ARCOLAIO





 Il filo che così si ottiene può essere lavorato ai ferri, all’uncinetto o al telaio.


IL FELTRO

Per fare il feltro si bagna la lana cardata con acqua calda e sapone di marsiglia e dopo un lungo processo di manipolazione, le fibre si compattano creando una stoffa resistente e impermeabile che può essere modellata nelle piu diverse forme.











LA TINTURA NATURALE

Per ottenere dei colori oltre i bellissimi bianchi, griggi, marroni e neri delle pecore stesse si può tingere la lana sia cardata che filata immergendola in infusi di piante che ci regalano delle bellissime e delicate tonalità. Bucce di cippola, bacche di sambuco o di edera, fiori di ginestra o di iperico, sono solo alcune di una miriade di piante da cui possiamo ricavare il colore.











DALL’INIZIO ALLA FINE

Lavorare la lana, iniziando dall’allevamento della pecora e poi eseguire tutte le operazioni necessarie per la sua trasformazione, ci avvicina alla natura e agli animali, stimola la nostra creatività e manualità e ci fa sentire capaci, come lo erano i nostri antenati, di essere protagonisti, dall’inizio alla fine, in tutto il processo di realizazione di un prodotto.


5 commenti:

  1. ciao Maria.
    ho appena visto il tuo blog. grazie è bellissimo
    Paola

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  2. o retorno às origens...
    interessante,louvável e original. Felicidades para o teu/vosso projecto. Beijinhos festivos :)

    Margarida Bordadagua

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  3. Ciao João,

    Muito original, adorei as cores
    Genial!!!

    Mafalda Martins

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  4. mah Complimenti, complimenti per il bellissimo reportage.
    ciao Maria

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  5. Complimenti!! Dove siete di preciso?

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